domenica 26 aprile 2009

Claudio Monteverdi: Il Vespro della Beata Vergine (1610)

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Claudio Monteverdi: Il Vespro della Beata Vergine (1610)


Frontespizio della stampa di
Amadino del 1610.
Il Vespro all'epoca di Monteverdi conserva la struttura che aveva nel Medioevo, confermata sostanzialmente con il Concilio di Trento. Era cioè formato da un responsorio introduttivo (Deus in adiutorium), cinque salmi ciascuno preceduto e seguito da un'antifona, i quali cambiavano a seconda delle occasioni, un inno pure diverso nelle varie occasioni, e infine il Magnificat ugualmente preceduto e seguito da un'antifona. Per le festività mariane i salmi erano: Dixit Dominus (109), Laudate pueri (112), Laetatus sum (121), Nisi Dominus (126), Lauda Jerusalem Dominus (147), mentre l'inno era Ave Maris Stella.

Pubblicato a Venezia da Amadino nel 1610 in una stampa comprendente anche la Messa In illo tempore a sei voci, il Vespro della Beata Vergine venne composto forse nel 1607, almeno per quanto concerne alcuni brani, e secondo alcuni studiosi potrebbe essere stato eseguito parzialmente nel 1608 in occasione delle nozze di Francesco Gonzaga con Margherita di Savoia. Graham Dixon ha persino ipotizzato che l'intero Vespro fosse stato pensato per la solennità di Santa Barbara, a cui è dedicata la chiesa palatina, e successivamente adattato a Vespro mariano; ma Monteverdi non riuscì mai a diventare maestro di cappella di quella chiesa, e la mancata nomina fu uno dei motivi che spinse il compositore a guardarsi intorno. Monteverdi, infatti, era al servizio della corte gonzaghesca ormai da molti anni, e la dedica del Vespro a papa Paolo V fa pensare che, ormai stanco di prestare servizio a Mantova senza un autentico riconoscimento del proprio operato, cercasse in qualche modo di accattivarsi le simpatie del Pontefice.

Il Vespro rappresenta una delle opere sacre per eccellenza del panorama musicale internazionale accanto alla Messa in si minore e alle Passioni di Bach. Opera estremamente complessa per invenzione compositiva e per articolazione interna, ha affascinato una folta schiera di musicologi ed esecutori e desta tuttora alcune perplessità. I dubbi riguardanti la sua reale destinazione, uso liturgico o devozionale, sorgono in primo luogo a causa del suo contenuto: tutte le parti proprie del Vespro (responsorio, cinque salmi, l'inno Ave maris stella e il Magnificat), ma anche quattro altri brani vocali ed una sonata posti alla fine di ciascuno dei salmi, insieme ad un secondo Magnificat. In secondo luogo non immediatamente chiaro è quanto appare sul frontespizio dell'opera: Sanctissimae virgini missa senis vocibus ad ecclesiarum choros Ac Vespere pluribus decantandae Cum nonnullis sacris concentibus, ad sacello sive Principum Cubiculo accomodata. Se la Messa è ovviamente e chiaramente intesa per uso liturgico («ad ecclesiam chorus»), il Vespro e i concerti (termine che definisce i quattro brani vocali e la sonata), o forse solo i concerti sembrano invece essere destinati esclusivamente o principalmente ad un uso privato, seppur all'interno di una corte («ad sacella sive Principum Cubicula»).

Molti interrogativi desta quindi la struttura musicale complessiva: serie di brani autonomi relativi a due realtà diverse, l'una autenticamente liturgica (responsorio, salmi, inno, Magnificat), l'altra puramente devozionale (i cinque concerti), o opera unitaria pensata secondo una ben precisa intenzione compositiva? «Composto sopra canti fermi», vale a dire con l'utilizzazione del canto fermo gregoriano, è ciò che si legge all'inizio del vespro nella parte del basso per l'organo, il che significa che per quanto attiene il responsorio, i salmi, l'inno e i Magnificat, il Vespro è senza dubbio concepito come un'entità unitaria grazie all'impiego della stessa tecnica compositiva, su «cantus firmus» (in questo caso rappresentato dai tradizionali toni salmodici, ovvero le semplici melodie che servivano per cantare tutto il Salterio), per ogni brano. La presenza dei quattro brani vocali e della sonata non contraddice, però, l'unitarietà dell'intera composizione; essi non costituiscono delle interpolazioni di carattere devozionale, ma, secondo una prassi cinque-seicentesca attestata in molte cappelle musicali italiane, sostituiscono la ripetizione dell'antifona prevista dopo ciascun salmo, e sono pertanto perfettamente spiegabili anche all'interno di un utilizzo autenticamente liturgico dell'opera. Questo naturalmente non esclude la possibilità di eseguire singolarmente i vari brani o gruppi di essi.

Un dato fondamentale da tener presente è che la flessibilità era una caratteristica degli stili musicali e della pratica esecutiva dell'epoca. E' dunque probabile che il Vespro fosse impiegato per usi sia liturgici che devozionali, in versione integrale e con organico pieno, ma anche solo con voci e organo, o ancora omettendo i concerti e la sonata. Non era poi strano che alcuni brani fossero estrapolati per essere inseriti in altri contesti liturgici e non. I mottetti, pur nella loro potenziale autonomia, si integrano perfettamente nell'opera, posti in luogo della seconda antifona e dunque in sostituzione di essa e con una collocazione tale da creare una climax, un crescendo che parte dal primo mottetto a una sola voce fino ad arrivare al quarto a sei voci.

Interno della Basilica
di San Marco a Venezia
Il vespro riunisce diversi stili compositivi dell'epoca: brani polifonici, solistici, vocali e strumentali. Il responsorio Deus in adiutorium, dopo l'intonazione gregoriana, impiega sei voci e sei strumenti e la sua caratteristica è l'utilizzo, per la parte strumentale, della toccata dell'Orfeo (rappresentato a Mantova nel 1607). Il brano ha un carattere maestoso di vera e propria ouverture, il coro che scandisce le parole in modo sillabico è accompagnato dal timbro squillante degli strumenti a fiato (i cornetti in modo particolare). Sei voci e altrettanti strumenti sono previste anche nel primo salmo Dixit Dominus, costruito in maniera tale da alternare il coro, talvolta utilizzante strutture di basso 'ostinato' a sezioni solistiche di carattere brillante, insieme a ritornelli strumentali. Il primo concerto Nigra sum, il cui testo è tratto dal Cantico dei Cantici, è affidato al solo Tenore accompagnato dal basso continuo, ma ritorna l'ensemble corale per il salmo Laudate pueri con alternanza di parti solistiche molto ornate incorniciate, all'inizio e alla fine, dal coro a otto voci reali e non separate in due cori («a 8 voci sole nel Organo», recita l'originale).

Per il mottetto Pulchra es, anch'esso tratto dal Cantico dei Cantici, compare un duetto di soprani su Basso continuo, ma in realtà è una sola la voce che canta dall'inizio alla fine, mentre l'altra 'sostiene' la prima nelle diminuzioni raddoppiandole alla terza. Di nuovo compaiono le sei voci per Laetatus sum, che utilizza un basso di genere 'ostinato', seguito dal concerto Duo seraphim, un mottetto per tre tenori e basso continuo di carattere meditativo ma altamente virtuosistico che interrompe, in un certo senso, il filo del discorso, perché non ha molto a che vedere con la festività della Vergine essendo dedicato al mistero della Trinità (non a caso molto venerato nella basilica palatina di S. Barbara in Mantova). Dieci voci disposte in due cori per il Nisi Dominus (i due cori hanno però la medesima parte di Tenore, che ha il canto fermo) organizzati secondo il principio dei cori battenti, e a seguire il mottetto Audi, coelum per Tenore, un Tenore in eco, e successiva entrata di un coro a sei voci.

E infine l'espressione del trionfo nell'ultimo salmo, Lauda Jerusalem, per sette voci e basso continuo strutturate in due cori a tre voci (organizzati secondo il principio dei cori spezzati) tenuti insieme dai Tenori che hanno il canto fermo. A questa segue la Sonata sopra Sancta Maria, un esteso e complesso brano strumentale all'interno del quale una voce solista ripete per undici volte l'invocazione litanica «Sancta Maria ora prò nobis». L'inno Ave maris stella è composto secondo il principio della stroficità insita nella forma stessa dell'inno: scrittura a otto voci in due cori si alterna a strofe eseguite solisticamente insieme alla presenza di un ritornello strumentale. Brano di ampie proporzioni è il Magnificat a sette voci e sei strumenti, concepito in maniera assolutamente nuova rispetto ai brani precedenti; in primo luogo è costruito a sezioni chiaramente distinte, ognuna delle quali corrispondente ad uno dei versetti del cantico, ma è soprattutto il ruolo attivo e drammatico che è richiesto agli strumenti a non avere eguali nel Vespro stesso, i quali non possono assolutamente essere considerati ad libitum.

Come abbiamo accennato, esiste nella stampa del 1610 un secondo Magnificat a sei voci e basso continuo, che può essere adoperato in luogo del precedente per il Vespro che si diceva alla vigilia della festa, meno solenne, o quando non si avevano a disposizione strumenti diversi dall'organo; in questo caso, Monteverdi aveva pensato alla possibilità di omettere le sezioni strumentali del Dixit Dominus e dell'Ave maris stella e di eseguire il Deus in adiutorium a voci sole, ulteriore esempio della flessibilità della raccolta.



"Ave Maris Stella" dal Vespro di Monteverdi
Basilica di San Marco, Venice - 1989
(The English Baroque Soloists, dir. Sir Eliot Gardiner)



Dischi consigliati

Numerose sono le registrazioni in commercio di questo capolavoro e ci permettiamo di segnalarne alcune che riteniamo particolarmente significative. In primo luogo quella di Eliot Gardiner registrata nella Basilica in San Marco a Venezia il 10 e 11 maggio 1989 con il Monteverdi Choir, The English Baroque Soloists e gli strumenti a fiato degli His Majestyes Sagbutts and Cornets (doppio cd Archiv 429 565-2 a prezzo intero, contenente un libretto esaustivo con le note curate dello stesso Gardiner). Questa registrazione dal vivo, da non confondere con una precedente e datata incisione del 1974 (edita da Decca), è contraddistinta dalla caratteristica acustica della basilica veneziana, dalla presenza di voci bianche nel coro e da un imponente organico strumentale. Inoltre si tratta di una esecuzione priva di interpolazioni in canto gregoriano, con la sequenza dei brani che si attiene all'ordine originale della pubblicazione a stampa e che include entrambi i Maginficat (sia quello a 7 voci e sei strumenti sia la versione alternativa a 6 voci). Di questa performance esiste in commercio anche una ripresa video effettuata dalla BBC e pubblicata in DVD dalla stessa Archiv.


Claudio Monteverdi
Vespro della Beata Vergine - Magnificat II (a 6 voci)
His Majesties Sagbutts and Cornetts
The Monteverdi Choir · The London Oratory Junior Choir
The English Baroque Soloists - John Eliot Gardiner, dir.

Archiv 429 565-2 [CDx2]





Come valide alternative segnaliamo la pregevole incisione in studio di Andrew Parrott alla guida dei Taverner Consort, Choir and Players per l'eccezionale interpretazione dei solisti (doppio cd a medio prezzo Virgin Veritas, purtroppo con uno striminzito libretto), e quella di René Jacobs con un brillante Concerto Vocale e Netherlands Chamber Choir (doppio cd Harmonia Mundi a prezzo intero).



Claudio Monteverdi
Vespro della Beata Vergine
Taverner Consort, Choir and Players
Andrew Parrott, dir.

Virgin Veritas 5616622 [CDx2]





Claudio Monteverdi
Vespro della Beata Vergine
Netherlands Chamber Choir
Concerto Vocale - René Jacobs, dir.

Harmonia Mundi HML 5901566.7 [CDx2]






***


1. Versiculum et Responsorium: "Deus, in Adiutorium" (Salmo 62,9)

Versiculus
- Deus in adiutorium meum intende
Responsorium
- Domine ad adiuvandum me festina
Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto:
Sicut erat in principio, et nunc, et semper,
Et in saecula saeculorum.
Amen. Alleluia.


2. Psalmus I: "Dixit Dominus" (Salmo 109)

Dixit Dominus Domino meo:
Sede a dextris meis
Donec ponam inimicos tuos
Scabellum pedum tuorum.
Virgam virtutis tuae
Emittet Dominus ex Sion,
Dominare in medio inimicorum tuorum.
Tecum principium in die virtutis tuae,
in splendoribus sanctorum:
Ex utero ante luciferum genui te
Iuravit Dominus et non paenitebit eum:
Tu es sacerdos in aeternum
Secundum ordinem Melchisedech.
Dominus a dextris tuis,
Confregit in die irae suae reges.
Iudicabit in nationibus, implebit ruinas,
Conquassabit capita in terra multorum.
De torrente in via bibet,
Propterea exaltabit caput.
Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto:
Sicut erat in principio, et nunc, et semper,
Et in saecula saeculorum. Amen.


3. Concerto: "Nigra sum", a voce sola (Cantico dei Cantici 1,4; 2,3; 2,11-12)

Nigra sum, sed formosa,
Filiae Ierusalem.
Ideo dilexit me rex
Et introduxit me in cubiculum suum
Et dixit mihi:
Surge, amica mea, et veni
Iam hiems transiit,
Imber abiit et recessit,
Flores apparuerunt in terra nostra.
Tempus putationis advenit.


4. Psalmus II: "Laudate Pueri", a 8 voci (Salmo 112)

Laudate, pueri, Dominum:
Laudate nomen Domini.
Sit nomen Domini benedictum:
ex hoc nunc, et usque in saeculum.
A solis ortu usque ad occasum:
laudabile nomen Domini.
Excelsus super omnes gentes Dominus:
et super caelos gloria eius.
Quis sicut Dominus, Deus noster,
qui in altis habitat:
et humilia respicit in caelo et in terra.
Suscitans a terra inopem:
et de stercore erigens pauperem.
Ut collocet eum cum principibus:
cum principibus populi sui.
Qui habitare facit sterilem in domo:
matrem filiorum laetantem.
Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto:
Sicut erat in principio, et nunc, et semper,
Et in saecula saeculorum. Amen.


5. Concerto: "Pulchra es", a 2 voci (Cantico dei Cantici 6,3-4)

Pulchra es amica mea, suavis
et decora filia Ierusalem.
Pulchra es amica mea, suavis
et decora sicut Ierusalem
terribilis ut castrorum acies ordinata.
Averte oculos tuos a me
quia ipsi me avolare fecerunt.


6. Psalmus III: "Laetatus sum", a 6 voci (Salmo 121)

Laetatus sum in his quae dicta sunt mihi:
in domum Domini ibimus.
Stantes erant pedes nostri:
in atriis tuis Ierusalem.
Ierusalem que aedificatur ut civitas:
cuius participatio eius in idipsum.
Illuc enim, ascenderunt tribus, tribus Domini:
testimonium Israel
ad confitendum nomini Domini.
Quia illic sederunt sedes in iudicio:
sedes super domum David.
Rogate quae ad pacem sunt Ierusalem:
et abundantia diligentibus te.
Fiat pax in virtute tua:
et abundantia in turribus tuis.
Propter fratres meos et proximos meos:
loquebar pacem de te.
Propter domum Domini Dei nostri:
quaesivi bona tibi.
Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto:
Sicut erat in principio, et nunc, et semper,
Et in saecula saeculorum. Amen.


7. Concerto: "Duo Seraphim", a 3 voci (Isaia 6,3 / Jean I,5,7-8)

Duo Seraphim clamabant alter ad alterum:
Sanctus, sanctus, sanctus Dominus Deus Sabaoth.
Plena est omnis terra gloria eius.
Tres sunt qui testimonium dant in coelo
Pater, Verbum et Spiritus Sanctus
et hi tres unum sunt.
Sanctus, sanctus, sanctus Dominus Deus Sabaoth.
Plena est omnis terra gloria eius.


8. Psalmus IV: "Nisi Dominus", a 10 voci (Salmo 126)

Nisi Dominus aedificaverit domum:
in vanum laboraverunt qui aedificant eam.
Nisi Dominus custodierit civitatem:
frustra vigilat qui custodit eam.
Vanum est vobis ante lucem surgere:
surgite postquam sederitis
qui manducatis panem doloris.
Cum dederit dilectis suis somnum:
ecce haereditas Domini filii
merces fructus ventris.
Sicut sagittae in manu potentis:
ita filii excussorum.
Beatus vir
qui implevit desiderium suum ex ipsis:
non confundetur cum loquetur
inimicis suis in porta.
Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto:
Sicut erat in principio, et nunc, et semper,
Et in saecula saeculorum. Amen.


9. Concerto: "Audi coelum", a 6 voci

Solo
Audi coelum verba mea
plena desiderio, et perfusa gaudio.
- Audio!
Dic quaeso mihi:
quae est ista quae consurgens
ut aurora rutilat ut benedicam?
- Dicam!
Dic, nam ista pulchra ut luna
electa ut sol replet laetitia
terras, coelos, maria.
- Maria!
Maria Virgo illa dulcis
predicta a Prophetis Ezechiel
porta Orientalis.
- Talis!
Illa sacra, et felix porta
per quam mors fuit expulsa
introduxit autem vita.
- Ita!
Quae semper tutum est medium
inter hominem et Deum
pro culpis remedium
- Medium.
Omnes!
Chorus
Omnes hanc ergo sequamur
qua cum gratia mereamur
vitam aeternum. Consequamur
- Sequamur!
Praestet nobis Deus
Pater hoc et Filus et mater
cuius nomen invocamus dulce
miseris solamen.
- Amen!
Benedicta es, Virgo Maria
in saeculorum saecula.


10. Psalmus V: "Lauda, Jerusalem", a 7 voci (Salmo 147)

Lauda, Ierusalem, Dominum:
lauda Deum tuum Sion.
Quoniam confortavit seras portarum tuarum:
benedixit filiis tuis in te.
Qui posuit fines tuos pacem:
et adipe frumenti satiat te.
Qui emittit eloquium suum terrae:
velociter currit sermo eius.
Qui dat nivem sicut lanam:
nebulam sicut cinerem spargit.
Mittit crystallum suum sicut buccellas:
ante faciem frigoris eius quis sustinebit?
Emittet verbum suum et liquefaciet ea:
flabit spiritus eius et fluent aquae.
Qui annuntiat verbum suum Iacob:
iustitias et iuditia sua Israel.
Non fecit taliter omni nationi:
et iuditia sua non manifestavit eis.
Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto:
Sicut erat in principio, et nunc, et semper,
Et in saecula saeculorum. Amen.


11. Sonata sopra "Sancta Maria ora pro nobis", a 8 voci

Sancta Maria, ora pro nobis.


12. Hymnus: "Ave maris stella", a 8 voci

Ave maris stella Dei Mater alma,
Atque semper Virgo Felix coeli porta.
Sumens illud Ave Gabrielis ore,
Funda nos in pace Mutans Evae nomen.
Solve vincla reis Profer lumen caecis
Mala nostra pelle Bona cuncta posce.
Monstra te esse matrem, Sumat per te preces,
Qui pro nobis natus Tulit esse tuus.
Virgo singularis Inter omnes mitis
Nos culpis solutos Mites fac et castos.
Vitam praesta puram Iter para tutum:
Ut videntes Iesum Semper collaetemur.
Sit laus Deo Patri, Summo Christo decus,
Spiritui Sancto, Tribus honor unus.
Amen.


13. Magnificat a 7 voci e 6 strumenti (Luca 1,46-55)

Magnificat anima mea Dominum.
Et exultavit spiritus meus:
in Deo salutari meo.
Quia respexit
humilitatem ancillae suae:
ecce enim ex hoc
beatam me dicent omnes generationes.
Quia fecit mihi magna
qui potens est:
et sanctum nomen eius.
Et misericordia eius a progenie in progenies:
timentibus eum.
Fecit potentiam in brachio suo:
dispersit superbos mente cordis sui.
Deposuit potentes de sede:
et exaltavit humiles.
Esurientes implevit bonis:
et divites dimisit inanes.
Suscepit Israel puerum suum:
recordatus misericordiae suae.
Sicut locutus est ad Patres nostros:
Abraham et semini eius in secula.
Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto:
Sicut erat in principio, et nunc, et semper,
Et in saecula saeculorum. Amen.



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